Il testamento costituisce l’atto con il quale un individuo dispone dei propri beni per il tempo in cui avrà cessato di vivere.
Può essere redatto dinnanzi ad un Notaio, oppure privatamente, avvalendosi dell’aiuto di un legale di fiducia o anche direttamente da soli.
Il testamento può comunque essere sempre cambiato – revocando quelli redatti precedentemente – fino all’ultimo istante di vita.
Nel testamento si può anche decidere di escludere un erede dalla successione: si parla in tal caso di diseredazione.
La diseredazione è ritenuta ammissibile nell’ottica del riconoscimento della piena libertà del testatore e addirittura viene ritenuto valido un testamento contenente la sola volontà di escludere dalla successione uno o più eredi.
Vi è però un limite alla diseredazione ed è costituito dalla categoria dei legittimari.
Vi sono alcuni soggetti – i legittimari appunto – ai quali la legge riserva obbligatoriamente una quota di eredità, la c.d. legittima: trattasi del coniuge, dei figli e degli ascendenti (questi ultimi, in caso di assenza di figli).La legge prevede le quote spettanti ai legittimari, variabili a seconda dei casi (presenza del coniuge, numero di figli, etc.).
Un legittimario al quale sia stato dato meno di quanto gli spettava o addirittura sia stato escluso dal testamento può sempre fare ricorso al giudice per ottenere la quota spettante per legge.
Non attribuire alcunché ad un legittimario con il testamento non significa dunque diseredarlo, ma significa unicamente “sperare” che il medesimo rispetti la volontà del testatore e non faccia ricorso in tribunale. Ma qualora intenda farlo, una quota di eredità gli spetta di diritto.
Prima di redigere un testamento, è quindi sempre consigliabile rivolgersi ad un esperto in successioni per comprendere quali disposizioni possano essere inserite nel testamento, senza incorrere in divieti di legge.
Avv.Roberto Visciola
Responsabile Sportello di orientamento legale
robertovisciola@gmail.com