I sei secoli di storia dell’Istituto degli Innocenti sono documentati nel ricco patrimonio di carte conservate nell’Archivio storico e nell’Archivio di deposito dell’Istituto: i documenti del primo costituiscono il fondo denominato Ospedale degli Innocenti di Firenze (1218-1951), mentre quelli del secondo costituiscono il fondo denominato Istituto degli Innocenti (1951- ).
La documentazione conservata è un patrimonio unico per completezza cronologica e varietà che ben testimonia l’attività dell’Ospedale nei secoli. Oltre che di tipo amministrativo, i documenti riguardano soprattutto l’assistenza dei gettatelli. La stratificazione temporale delle carte riflette l’evoluzione del brefotrofio fino allo sviluppo di moderni servizi educativi e sociali e di attività di ricerca, formazione e documentazione sull’infanzia e l’adolescenza.
Oltre che sull’assistenza, si trovano informazioni anche su altre tematiche. Ad esempio, il patrimonio immobiliare accumulato dall’ente ha dato vita ad un’ampia documentazione (fra cui i cabrei, antiche piante delle fattorie) che contribuisce alla storia del territorio toscano. Così come di grande interesse sono le notizie sulla committenza artistica dell’Ospedale che si avvalse di artisti famosi per abbellire i propri ambienti, nella convinzione del ruolo educativo e salvifico della bellezza.
L’Archivio conserva anche documenti di enti i cui beni sono stati aggregati agli Innocenti (come l’Ospedale di San Gallo o la Badia di Fiesole) o giunti con l’eredità di importanti famiglie fiorentine del XIV e XV secolo (come Banchi, Cambini, Salutati ecc.). Per questo motivo, le carte risalgono anche ad anni precedenti alla fondazione dell’Ospedale e toccano molti temi che spaziano dalla storia economica a quella sociale e del costume.
L’Archivio storico raccoglie i documenti fino al 1950 ed è ubicato nell’antico refettorio, sala del ’700 con soffitti affrescati e scaffali lignei. Il primo inventario fu realizzato dall’archivista Filippo Fabbrini nel 1863; un nuovo inventario fu redatto da Ugo Cherici nel 1912, mentre quello attuale, curato da Lucia Sandri, risale agli anni ’90.
A coaudiuvare nella tutela e nella conoscenza di questo grande patrimonio fiorentino è stata chiamata ancora una volta Auser Volontariato Firenze che da anni offre i propri servizi all’interno dell’Istituto
La Convenzione, da poco siglata, prevede infatti la presenza di nostri Volontari in una serie di attività che meglio consentiranno di conservare,rendere più fruibile ed assistere quanti si accostano a questa realtà,vanto della nostra città.
In particolare ad Auser sono demandati i compiti di:
- accoglienza – informazione agli utenti su come devono comportarsi nella Sala di consultazione; firma delle presenze;consegna moduli di richiesta per descrivere l’oggetto della consultazione ;
- sorveglianza – controllo e movimentazione delle presenze nella Sala; vigilanza sul corretto comportamento dell’utenza nella fase di consultazione di materiale oggetto di lettura, o da fotografare. Trattandosi di manoscritti unici e di notevole valore storico necessitano di particolare attenzione dalla consultazione alla restituzione.
- assistenza – rispondere al telefono dell’Archivio in caso di momentanea assenza del personale; aiutare gli utenti, coadiuvando la struttura, nella ricerca di documenti e manoscritti;
- trascrizione – collaborare con la struttura riguardo alle informazioni presenti nei libri di Balie e Bambini degli ultimi cento anni, al fine di predisporre un elenco informatizzato di più facile e rapida consultazione per le ricerche genealogiche.
cartellinatura – collaborare con il personale per l’applicazione di etichette sui libri per la loro collocazione in biblioteca